La Madia in Licata
Dov'è il La Madia?
🏠 Corso Filippo Re Capriata, 22, 92027 Licata AG
Alta cucina siciliana dal tocco creativo in un ambiente ricercato tra quadri alle pareti e arredi essenziali.
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Recensioni
simona r.
Percorso pieni di sapori veri ed "illusioni" da sogno!
Stefano P.
ESPERIENZA MEMORABILE. Esordisco così, per descrivere quello che con mia moglie abbiamo provato sabato sera a cena. Lo chef Pino Cuttaia ha saputo regalarci momenti di piacere sublime. Abbiamo preso il menù su suo consiglio, e non siamo rimasti delusi, anzi ad ogni piatto il livello aumentava. Un insieme di sapori che, uniti alla descrizione del piatto da parte del personale di sala efficientissimo e preparatissimo, raggiungevano piaceri che prima d'ora non ricordo aver mai provato.Un'esperienza che consiglio a tutti almeno una volta nella vita.La carta dei vini sicuramente all'altezza del locale con tante proposte della zona, ma anche proposte nazionali e internazionali.Nota colorita, il fatto che lo chef sia stato a sciare in Valle D'Aosta e nel mio paese Torgnon, sicuramente è stata la ciliegina sulla torta.CONSIGLIATISSIMO
Salvatore B.
Non ci sono parole per definire questa esperienza.Ogni qualvolta andiamo io e mia moglie a La Madia , lo chef Pino Cuttaia ci stupisce sempre.Oggi abbiamo trascorso una giornata stupenda con dei carissimi amici, che mi hanno fatto un regalo veramente originale per il mio sessantesimo compleanno. Grazie amici....
Alessandro B.
Vale assolutamente il viaggio…..che tu faccia 100 km in auto o 2 ore di aereo!Il locale è molto accogliente, peccato però per l’ubicazione.Complimenti allo chef!!
Amedeo M.
Grandissimo chef. La sua cucina legata alla memoria rievoca sapori e ricordi antichi ma sempre nuovi.
VRPixel C.
Non è un ristorante, è vivere un’esperienza.Stravolge tutti i contesti di cucina pur rimanendo fedele agli ingredienti della tradizione del territorio. Abbiamo assaggiato il menu “Scala dei turchi”, una degustazione composta da portate scelte insieme al maître. Assolutamente da provare la portata “Scala dei turchi” con spuma di mare e seppie ripiene di ricci di mare; la creme brûlé di polpo. Qualsiasi piatto sceglierete non rimarrete delusi, anzi partirete per un viaggio attorno alla Sicilia pur restando seduti.
Ernesto S.
La sala è elegante anche se stona il finto parquet.La proposta culinaria eccellente.Racconta i sapori del territorio senza dimenticare le sue origini umili per far rivivere ai clienti i sapori e gli odori di una volta.Abbiamo chiesto se lo chef era presente ma ci è stato risposto in maniera un po’ vaga che forse sarebbe arrivato, non lo abbiamo mai visto!Dei tre menu degustazione proposti abbiamo scelto il più completo “Scala dei turchi”.Abbiamo chiesto se era possibile scegliere un abbinamento di vini ma, vista la loro titubanza sopratutto dopo aver espresso la nostra preferenza di vini rossi, abbiamo optato per scegliere un etichetta e una cantina che già conoscevamo e che fortunatamente avevano, Vino frappato Arianna occhipinti 2016 (100 euro). Vinificato in tini di cemento e affinato per 12 mesi in grandi botti di rovere.La figura del sommelier non può essere assunta anche da chi serve e presenta i piatti sopratutto in un ristorante con due stelle Michelin.L’eccellenza degli ingredienti è esaltata dalla originale ricerca di gusti e abbinamenti, dalla ottima tecnica di preparazione e dalla spesso sorprendente presentazione dei piatti proposti.Il risultato è una esperienza sensoriale che vale assolutamente il viaggio.Questo è ciò che abbiamo degustato noi:Bollicine Vivo MilazzoCon una ricca carrellata di 6 antipasti inizia il nostro pranzo:merluzzo con spuma di patate,Nuvola di Caprese, l’idea nasce dalla pellicina del latte La Nuvola di mozzarella viene centrifugata e finita con origano, pomodoro secco, basilico, crostino di pane sotto, imbevuto di spremuta di pomodoro, pesto di basilico e olio extravergine: un piatto fantastico, profondamente meridionale.Il “panino con la mortadella” Con le sembianze di una cassata con salume di mare e salume di terra Mortadella e sfoglia di seppia con mostarda di Cremona … connubio tra nord e sud e la rosetta che vuole ricordare il pane e mortadellaAccompagnato con Rosolio, “spritz della nonna”, a base di estrazione di mandorle che vuole ricordare il marzapane della cassata.La fettina: Un piatto molto romantico … la classica “fettina” (reinterpretata con il Tonno Alalunga), l’attenzione della mamma interpretata dalla creatività dello chef.Accompagnata da una foto d’epoca con una frase molto suggestiva …Accompagnati da olio e pane caldo fatto in casa con lievito madre per fare la scarpetta.Tuffo. Un piatto che omaggia la scala dei turchi con acqua di mare che crea un meraviglioso movimento di bollicine ripieno di raviolini di seppia ripieni di ricci di mare … che vuole riproporre la sensazione di stare su uno scoglio a mangiare i ricci, servito con cucchiaio caldo a rappresentare il tepore prima di tuffarsi in acqua …spettacolare “Polpo “Nummari” (dentro il mare) un polpo portato a tavola con la sua acqua di cottura accompagnato da frutti di mare disidratati (tutto ciò di cui si ciba il polpo: cozze, vongole… ) una polvere da polverizzare con le proprie mani (chiudendola nel pugno) nel piatto creando una sorta di sabbiolina che da croccantezza al piatto volendo ricreare l’abitat naturale del polpo.Risotto “nettare”: riso carnaroli con bisca di scampo con l’acidità data dalla polpa di pomodoro giallo…Trancio di ricciola su carbonella di mandorle a riprodurre un barbecue servito con olio di cenere per dare sapore al barbecue e purèe di patate che va preso con pizza ed intinto nell’ accompagnamento.Come Pre dessert: Crema al limone cotta con fragola pochet, Divino!Dulcis in fundo:Cornucopia, Cannolo rivisitato, classica cialda di cannolo ripiena di ricotta con marmellata d’arancia, canditi e pistacchio con gelato al pistacchio in abbinamento ..Mascarpone rivisitato come se fosse un tiramisù : alla base un biscotto bagnato con caffè e sopra un gelato al marsala e del crumble.Millefoglie con crema chantilly e gelato alla nocciola per assaggiare altro gustoPiccola pasticceriaMandorle insabbiate canditi di aranceSiamo stati bene e abbiamo mangiato divinamente ma per favore non fatevi mancare il sommelier!In definitiva: Chapeaux
Anna L.
Esperienza meravigliosa, piatti incantevoli. Si va via assolutamente sazi e appagati per il viaggio nei ricordi dello Chef. Lui, con grande gentilezza, si avvicina ai tavoli e parla con i propri ospiti, chiede cosa preferiscano, si scusa se qualcosa non è perfetto.Volendo fare un appunto, se mi sta più che bene spendere 130 euro per il menu, trovo invece eccessivo segnare un calice 12 euro e quasi una caduta di stile mettere nel conto 3 euro di caffè che viene offerto perfino in trattoria. Un posto da provare almeno una volta nella vita.
Gianni T.
È molto soggettivo ma a chiunque tu faccia la domanda: preferisci Ciccio Sultano o Pino Cuttaia? Le risposte saranno quasi sicuramente 50 e 50. La location indubbiamente gioca a favore del primo, ma la cucina, dolci a parte, è secondo me, appannaggio del secondo. Poi è anche vero che Licata non aiuta ma ad un gourmet viaggiatore, poco importa.
Orazio M.
Il miglior ristorante in cui abbia mai mangiato con un grande Chef, non per questo ha due stelle Michelin, Pino Cuttaia, che ci ha deliziato con un percorso enogastronomico fantastico ed è dire poco con la sua costante presenza al tavolo per descriverci i suoi capolavori culinari e con un accoppiamento di vino diverso per ogni piatto, un' esperienza che bisognerebbe fare almeno una volta nella vita, eccezionale.
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Il La Madia è specializzato in comida cucina siciliana.
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507 clienti di La Madia gli hanno dato una punteggio medio di 4,8.