la taverna di San lussorio in Fordongianus
Dov'è il la taverna di San lussorio?
🏠 Strada Statale 388 del Tirso e del Mandrolisai, 09083 Fordongianus OR
La chiesa di San Lussorio è un edificio religioso situato a Fordongianus, centro abitato della Sardegna centrale. Consacrata al culto cattolico, fa parte della parrocchia dei Santi Pietro e Archelao, arcidiocesi di Oristano. La chiesa venne eretta nel XII secolo dai monaci Vittorini su una cripta paleocristiana.
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Recensioni
Gianfranco F.
Bellissima chiesa romanica poco distante dal paese e facilmente raggiungibile..
Komo r.
bellissima chiesa e preziosissime sono le ragazze che si dedicano alla sua conservazione e conoscenza al pubblico. Come in tante altre cose in italia servirebbero più fondi per queste iniziative.
Cristina C.
La chiesa di San Lussorio si trova lungo la via che porta a Fordongisnus. Si tratta di un edificio romanico a margine di un'area archeologica di notevole interesse: una cripta in cui sono distinguibili le fasi di costruzione che partono dal IV secolo, nella quale è presente la sepoltura del santo e le rovine di un fortilizio dotato di torri attorno al santuario. La chiesa risale all'inizio del XII secolo in stile romanico-provenzale a unica navata e abside e ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli. Tutto il luogo merita di essere visitato. Personale preparato e cortese accompagna in una visita guidata.
Michele M.
La chiesa di S. Lussorio è ubicata alla periferia campestre di Fordongianus, che occupa il sito del centro romano di Aquae Ypsitanae, fondato in età tardor epubblicana presso sorgenti termali in un’ansa del fiume Tirso lungo la strada “Caralibus Turrem”. Quest’ultima riferisce del “rinnovo”, al tempo di un vescovo Elia non altrimenti noto, del “luogo” dove fu versato il sangue del martire Lussorio, presumibilmente il martyrium incorporato nella costruzione romanica. Si tratta di un corridoio longitudinale voltato a botte e absidato a ponente, con un’espansione laterale in un ambulacro a U e robuste arcate in opus quadratum, tamponate per ricavarvi arcosoli funerari. I lacerti di mosaici pavimentali sovrapposti presentano motivi geometrici diffusi fra il IV e il VI secolo. Una seconda abside, aggiunta sul lato nord, differisce per tecnica edilizia (“opus africanum”) e per la presenza di un intonaco dipinto, che finge una decorazione a “crustae” in marmi policromi; il catino è resecato al livello delle fondazioni romaniche. Frammenti di copertura in embrici e coppi, rinvenuti negli scavi, provano che il martyrium divenne ipogeico solo al momento della fabbrica protoromanica, in trachite delle cave locali. Delle strutture d’impianto restano l’abside orientata, il fianco settentrionale e il contiguotratto di cortina interna della facciata, esternamente ricostruita in età aragonese, con eliminazione delle semicolonne che la partivano in tre specchi. La conservazione dello zoccolo lungo l’intero perimetro attestache l’edificio ebbe impianto mononavato fin dall’origine. Il moncone d’arco nella cortina interna della facciata serviva all’appoggio delle centine lignee, utili ad armare la pesante volta a botte (ne resta tracciadell’ammorsatura a ovest), il cui crollo coinvolse il fianco meridionale, ricostruito dalle maestranze tardoromaniche attive a Bonarcado fra il 1242 e il 1268. La volta a botte nasceva dal muro senza segnarel’imposta ed era scandita da archi doubleaux, poggiati su mensole decorate o semplicemente modanate. La scarpa dello zoccolo, classicamente sagomata, è interrotta dalle basi delle membrature verticali: robuste lesene nella facciata e nei fianchi, semicolonne nell’abside. Nella facciata, le basi ospitano rilievi figurati:personaggio maschile, combattimento fra cavalieri, altra scena di gruppo. Nel fianco nord, alcune basi sono incise con motivi geometrici, altre sono scalettate. Nell’abside, una base presenta un corteo di personaggi,mentre in un rocchio di semicolonna è scolpita una figura umana con braccio destro levato. Lungo il terminale dell’abside, partita in due specchi, corrono archetti tagliati a filo e poggiati su peducci a sguscio o aquarto di toro. Nel fianco settentrionale si aprono una porta architravata (con arco di scarico e sopracciglio a sgusci contrapposti) e monofore a doppio strombo con sguanci esternamente scalettati, ottenutisovrapponendo trance di gradonatura in trachiti bruno-rosate e tufi verdognoli, d’impeccabile stereotomia «a fisarmonica» (R. Serra). Gli archetti lungo il terminale si devono (come quelli del fianco sud, con peducci riccamente decorati) alle maestranze tardoromaniche, che rinunciarono al rifacimento della volta, in favore di una copertura lignea, più leggera. (Sardegna Cultura)
Antonio M.
Straordinaria chiesa in stile romanico di pietra rossa con annesso convento di monaci. Immersa nella natura e ubicata su una scenografica collina.
Giuseppina D.
Posto interessante e guide competenti!
Michele B.
Visita guidata interessantissima. La preparatissima guida che gestisce il compendio ha illustrato gli interni , la cripta e gli esterni con estrema semplicità utilizzando anche foto riproduzioni e piantine in scala abbastanza comprensibili. Sicuramente il sito è molto più ampio di ciò che per il momento vediamo. Il costo del biglietto é pari a 2,50 a persona adulta. Il tutto merita cinque stelle.
Enzo S.
Molto interessante la cripta sottostante, la Chiesa in se ha subito molti rifacimenti, mentre la cripta è rimasta intatta
Ignazio L.
È un edificio religioso consacrato al culto cattolico e situato a Fordongianus, centro abitato della provincia di Oristano.Fa parte della parrocchia dei Santi Pietro e Archelao, arcidiocesi proprio di Oristano. La chiesa venne eretta nel XII secolo dai monaci Vittorini su una cripta paleocristiana. È assolutamente bellissima e da vedere. Visita adatta a tutti.
Mattia Z.
Chiesa molto bella in mezzo alla campagna
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Se avete domande potete contattare il la taverna di San lussorio chiamando il 0783 60157.
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Il la taverna di San lussorio è specializzato in comida greca e italiana.
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25 clienti di la taverna di San lussorio gli hanno dato una punteggio medio di 4,6.