Ristorante 1978 in Roma

Un'esperienza da provare, ingredienti e lavorazioni fuori dal comune. Gusti forti. Tanto tanto tanto formaggio... Forse pure troppo presente nel menu degustazione.

Sono stato a ottobre presso il Ristorante 1978 insieme a un'amica. Inutile dire che ci siamo trovati benissimo: ogni portata rappresentava una scoperta e un momento di gioco. Si vede che Chef Braschi ama la cucina, in quanto è riuscito a farci capire che si è davvero divertito nella creazione dei suoi piatti. La location è molto esclusiva e il personale è gentilissimo. Non vedo l'ora di ritornarci!

Cena di coppia prenotata con largo anticipo, motivo per cui faccio un grande mea culpa, ma confondo la prenotazione e ci presentiamo il venerdì della settimana antecedente a quello della prenotazione. Noi, inconsapevoli al momento di avere prenotato per la settimana dopo, ci presentiamo, diciamo di avere prenotato e, senza nemmeno verificare, ci fanno accomodare. Dopo due minuti esce fuori il disguido. Io chiedo gentilmente di verificare di nuovo o di vedere se effettivamente la prenotazione fosse per un’altra serata. Le uniche risposte ricevute sono state dei “no” e PIÙ DI UN INVITO AD ANDARCENE. Da parte nostra, già alla prima battuta, NON AVREMMO MAI FATTO STORIE, ma non mi spiego come l’unica cosa che siete stati in grado di dirci INNUMEREVOLMENTE è stata di andare via. 100 volte, quando bastava la prima. Voglio spiegarmi meglio. Innanzitutto, per evitare questi tipi di questioni, dato che è anche evidente che cercate la stella, se vi si presenta un cliente, PRIMA DI FARLO SEDERE VERIFICATE LA PRENOTAZIONE, proprio per evitare queste brutte scene, che sono anche un po’ mortificanti a fronte di un errore fatto in buona fede, e poi, dato che avevo l’email di conferma, ma veramente non riuscite a dirci per quando abbiamo prenotato?! Perché se non avessi controllato per conto mio, avrei potuto continuare ad essere convinto di aver prenotato per quella sera. Poi la cosa più fastidiosa è stata il vostro atteggiamento. Già alla prima battuta, abbiamo capito di non poter cenare lì, però data la situazione, ci vuole anche un po’ di tatto, soprattutto perché ci siamo subito alzati e accomodati fuori. Poi è sembrato quasi che voleste farlo sapere a tutto il ristorante e se non ve ne foste accorti, vi invito fortemente a rifletterci. Ripetere 100 VOLTE di andar via1. NON SERVIVA2. NON È STATO PROFESSIONALE3. NON AVETE IDEA DI COME SI TRATTANO I CLIENTI. Sono capaci tutti a sapersi comportare in situazioni accomodanti e semplici, il contesto si fa complica leggermente e non vi sapete assolutamente comportare. Sapersi comportare non è tanto la differenza tra un ristorante a modo e non, ma tra persone professionali e non.AVESSI SENTITO UN “MI DISPIACE PER L’ACCADUTO” o qualcosa di vagamente simile. Magari da mangiare sarà anche buono, MA SERVIZIO E PROFESSIONALITÀ ZERO. IL NULLA. Se non si fosse capito, i clienti non si trattano così. Ad oggi la stella, per quello che riguarda noi, la vedete con il binocolo.

Abbiamo cenato qui per provare la cucina dello chef Valerio Braschi.La location è molto bella, una chicca a cui si accede da una piccola porta rossa. All'interno ci sono pochi tavoli, così da poterli gestire perfettamente e non creare un ambiente troppo affollato, bensì più intimo e riservato.Personale impeccabile, attento e cordiale.. ci siamo sentiti coccolati.Il menù è molto particolare, ricercato e rivoluzionario. Si può scegliere tra il menù alla carta o il menù degustazione composto da 10 portate.Abbiamo avuto anche il piacere di salutare Valerio e fargli i complimenti.Abbiamo mangiato divinamente e non vediamo l'ora di ritornarci!

Cena del 23/02 : ristorante carino, personale gentile, piatti assolutamente validi per scelta delle materie prime ma scandalosamente scarsi come quantità ,specialmente del primo (cena alla carta). Scelta nel menù assolutamente scarsa. Ricarico dei vini eccessivo.

Riesce a trasmettere la sua idea di cucina ai commensali. Un vero artista. Conosce le materie prime e le combina con personalità e tecnica eccellente. Un servizio curato e non invadente. Prezzi onesitissimi rispetto alla proposta. Ho trovato superlativi i piatti in cui ha utilizzato carne e pesce insieme e reputo molto interessante anche l'ordine con il quale i piatti vengono presentati.

Il menù degustazione è un'esperienza sorprendente di connubio di gusti e sapori, un percorso di piacere puro per tutti e 5 i sensi. Valerio Braschi è uno chef di notevole talento, capace di sperimentare e crescere. Rispetto a 2 anni fa, quando aveva appena aperto il ristorante, ha fatto un salto di qualità impressionante. La stella Michelin sarebbe sicuramente meritata

Complimenti alla cucina di Valerio e anche alla sua cortesia e umiltà; è passato per i tavoli dopo il pranzo a chiedere pareri e consigli, si è raccontato un po' a tutti ed è stato davvero alla mano, come uno chef del calibro dovrebbe sempre essere.L'esperienza culinaria è stata molto positiva, stravagante e con piatti pensati in maniera tutt'altro che canonica. È bello trovare chi si allontana anche da un concetto e uno stile di cucina classico e lo porta a unirsi agli altri sensi.Il menù degustazione che vedete in foto è valso veramente la pena e il costo, sino all'ultimo centesimo.Sicuramente Valerio, data la giovanissima età ancora, è un po' grezzo in alcune accortezze che però verranno col tempo, valendogli sicuramente una stella Michelin ma forse anche qualcosa in più.Unica nota fuori dal coro: il servizio è veramente troppo informale per un ristorante di quel taglio e con quei prezzi. C'è stata poca cura di dettagli quali le posate (a volte mancanti fra i piatti) e nel versare al bicchiere alcune bevande, facendo sempre "la goccia" (sulla tovaglia) e spiegando i piatti con alle volte troppa approssimazione.Nulla di imperdonabile, sia chiaro, infatti dò 5 stelle, però è una cura maggiore che potrebbe già valere un gran passo avanti nel lavoro che viene svolto qui.

Ho regalato a mio fratello per il suo cinquantesimo compleanno questa bellissima esperienza al ristorante 1978. Siamo stati accolti con professionalità e gentilezza. L'ambiente curato e rilassante ha reso ancora più semplice l'immersione nel viaggio del menù degustazione di Valerio Braschi. Ci sono state date tutte le informazioni necessarie per godere appieno dei piatti creati. A fine cena, la "dolce" coccola conclusiva è arrivata con una candelina accesa, dimostrando delicatezza e cortesia (è stata una loro iniziativa dopo aver saputo che eravamo li per festeggiare il compleanno di mio fratello) e anche il saluto al tavolo che Valerio ci ha riservato in conclusione per accertarsi che fossimo stati bene denota un'attenzione al cliente che è un valore aggiunto. Consiglio a chiunque voglia provare un'esperienza di piacere per il palato e per l'anima questo ristorante.

Locale con 20 posti circa con cucina a vista, ben arredato.La cucina ci ha notevolmente deluso e, visto i prezzi elevati dei piatti, non ce lo aspettavamo, non ci siamo divertiti perché in cucina qualcosa non ha funzionato, i due cuochi non hanno trasferito nei piatti la loro passione (Valerio non c’era, e non può essere una giustificazione). Nessuna gioia negli occhi e nel palato, tranne il piatto di benvenuto.A pranzo non è previsto il menu degustazione, solo a cena, inaccettabile per un locale del genere; a pranzo prevedono 3 portate a euro 30 o scelta alla carta.Abbiamo consumato come antipasti:il carpaccio di coniglio, burro d’arachidi e carciofi, ben fatto, ma si trattava solo di quattro fettine adagiate sul un letto di carciofi e con il burro di arachidi scomparso al palato, 28 euro;il bisonte, ostrica e cerfoglio, ottimo il bisonte ma non l’ostrica di bassa qualità piena di latte, non vale 35 euro;il plancton, capesante e cioccolato, con le capesante molto avanti di cottura e sapori non bilanciati, 20 euro gettati.Come primi piatti:il risotto, funghi e midollo di patanegra, riso avanti di cottura, funghi porcini inesistenti al sapore e al naso, il midollo delle ossa del prosciutto sparito, non si può pagare questo piatto così servito a 35 euro;i cappelletti, patate arrosto e coniglio, bocciato, il brodo non sapeva di nulla, il sale inesistente, il taglio del coniglio a carpaccio adagiato su ogni cappelletto, ben fatti solo i cappelletti ma solo loro non valgono euro 30;la tagliatella, burro, parmigiano 160 mesi e tartufo, niente di eccezionale, sappiamo quanto costa al kg il parmigiano 160 ma non essendo neanche pregiato il tartufo servito (nessun profumo) il costo di euro 45 è inammissibile.Volevamo consumare un secondo, il cervo, pastinaca e rabarbaro, e ci veniva risposto che era esaurito, pazzesco per un locale del genere con pochi piatti e pochi tavoli che si vuole dare un tono elevato.Visto l’andamento, non abbiamo consumato i dolci preferendo la gelateria a fianco su Via Nomentana.Carta dei vini molto modesta.Molto professionale e riservato il cameriere ma la maître di sala non l’abbiamo apprezzata, troppo arrogante e severa alle nostre critiche, trovando sempre una giustificazione, come se noi CLIENTI non capivamo nulla del cibo servito tanto ricercato ma male utilizzato.Il conto finale un furto, se così si può definire.